Pochi giorni fa ci hanno chiesto una maglietta con un gatto.
Mai disegnato un gatto ma... nessun problema, mai scoraggiarsi!
"Bene: cominciamo!" , ci siamo dette guardandoci negli occhi io e Minimani.
Ma da dove cominciare?
Ho pensato a Babiolino, il gatto che mia madre aveva circa mezzo secolo fa quando viveva con la sua mamma. Conosco le gesta eroiche di Babiolino: quanto mangiava, come attaccava i topi e come è scappato, per amore, diceva mia madre, in fuga con una gattina scialbetta per poi non tornare mai più a casa... ma non ho mai visto Babiolino.
Un'idea però me la sono fatta: un bel pò di peli, coda lunga, occhietti furbi, miagolio persistente, gran dormiglione, mangione, menefreghista e poi ho dato uno sguardo in giro, infondo i gatti sono gatti no?
Così, raccontando i miei ricordi dei ricordi di mia madre a Cecilia, abbiamo cercato di fare un ritratto al gatto con il nome più strano della storia (sarà forse scappato di casa per il nome che gli avevano dato?).
Comunque, tornando al gatto della maglietta, alla fine ci siamo riuscite.
Minimani, armata di pennello e fin troppo ispirata, ha imbrattato la sagoma fatta da me con tonnellate di acqua "sporca" di colore che, incurante del bordo della sagoma ha cominciato a espandersi senza pietà. Con coraggio, come solo due esperte disegnatrici potevano fare, non ci siamo lasciate prendere dal panico ma al contrario: una pennellata di bianco, tonico e compattante, ed ecco qui il risultato.
Anche Minimani era molto soddisfatta, tanto che mi ha detto:
"Mamma certamente Babiolino era così!"
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